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sofia
dopo aver preparato il cibo e versato il vino
sul divano.
il cane.
la pipì per terra.
“tu gli piaci ma se ha pisciato per terra é colpa tua”. rido.
sulla pozza un mezzo rotolo di carta da cucina.
poi butta la poltiglia di pipi e carta nel gabinetto.
quando viene il mio turno di pisciare, rimango davanti al gabinetto
in defetto.
la poltiglia lo aveva intasato,
mentre scaricavo.
l’acqua invece di schiarisi diventa sempre di più e ora raggiunge quasi il bordo.
rido.
chiamo Sofia.
ridiamo.
silenzio e non c’è più dignità
il nostro turno di essere cani.
guardo Sofia.
non posso farlo se mi guardi. devi uscire.